L’esperienza storica mostra come la forma architettonica è più duratura di qualsiasi sua utilizzazione. La sua permanenza non dipende dagli usi legati ad una cultura o società, ma da un’autonomia formale che ingloba e supera ogni definizione utilitaristica e la cui finalità è quella di essere scenario delle attività umane. Accade spesso, infatti, che diverse architetture modificano nel tempo le proprie funzioni pur mantenendo inalterata la propria struttura formale. Vi sono altri casi in cui, invece, al fine di interpretare nuove esigenze, le architetture accolgono al loro interno organismi autonomi determinando una configurazione finale di coesistenza tipologica. Non si ha quindi una modificazione della forma originaria che conserva immutata la propria fisionomia; le due strutture non si fondono, ma si ha l’introduzione di un elemento con il quale l’architettura storica stabilisce un’interazione dialettica. Ne derivano nuove relazioni spaziali e la rivisitazione dei concetti di percorso e luogo, in cui direzionalità e centralità, i due principi basilari nell’organizzazione dello spazio fisico che si ripropongono in modo ricorrente in ogni epoca e cultura, si mescolano e si sovrappongono generando nuove strutture spaziali. Non si tratta in questi casi di contaminazioni o incroci tipologici, ma della convivenza di differenti tipi che determinano nuove gerarchie spaziali. A partire dalla vocazione insita nella natura dei luoghi e nel valore icastico e simbolico che ha acquisito il preesistente, l’architettura storica accoglie il nuovo dando vita a inattese soluzioni spaziali. Ciò dimostra ancora una volta la permanenza del tipo che non si modifica con il cambiare degli usi ma interagisce con l’introduzione di nuove forme, dalle quali derivano nuove gerarchie. Questi interventi dentro l’architettura storica riguardano sia l’esperienza passata che quella contemporanea in cui si instaura un particolare dialogo fra antico e nuovo.

Progettare dentro l’architettura / Margagliotta, Luigi Savio. - (2019), pp. 834-839. (Intervento presentato al convegno VIII Forum ProArch, Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14, 15 e 16 tenutosi a Napoli).

Progettare dentro l’architettura

Margagliotta, Luigi Savio
Primo
2019

Abstract

L’esperienza storica mostra come la forma architettonica è più duratura di qualsiasi sua utilizzazione. La sua permanenza non dipende dagli usi legati ad una cultura o società, ma da un’autonomia formale che ingloba e supera ogni definizione utilitaristica e la cui finalità è quella di essere scenario delle attività umane. Accade spesso, infatti, che diverse architetture modificano nel tempo le proprie funzioni pur mantenendo inalterata la propria struttura formale. Vi sono altri casi in cui, invece, al fine di interpretare nuove esigenze, le architetture accolgono al loro interno organismi autonomi determinando una configurazione finale di coesistenza tipologica. Non si ha quindi una modificazione della forma originaria che conserva immutata la propria fisionomia; le due strutture non si fondono, ma si ha l’introduzione di un elemento con il quale l’architettura storica stabilisce un’interazione dialettica. Ne derivano nuove relazioni spaziali e la rivisitazione dei concetti di percorso e luogo, in cui direzionalità e centralità, i due principi basilari nell’organizzazione dello spazio fisico che si ripropongono in modo ricorrente in ogni epoca e cultura, si mescolano e si sovrappongono generando nuove strutture spaziali. Non si tratta in questi casi di contaminazioni o incroci tipologici, ma della convivenza di differenti tipi che determinano nuove gerarchie spaziali. A partire dalla vocazione insita nella natura dei luoghi e nel valore icastico e simbolico che ha acquisito il preesistente, l’architettura storica accoglie il nuovo dando vita a inattese soluzioni spaziali. Ciò dimostra ancora una volta la permanenza del tipo che non si modifica con il cambiare degli usi ma interagisce con l’introduzione di nuove forme, dalle quali derivano nuove gerarchie. Questi interventi dentro l’architettura storica riguardano sia l’esperienza passata che quella contemporanea in cui si instaura un particolare dialogo fra antico e nuovo.
2019
VIII Forum ProArch, Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14, 15 e 16
architettura; tipo; forma; trasformazione; permanenza
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Progettare dentro l’architettura / Margagliotta, Luigi Savio. - (2019), pp. 834-839. (Intervento presentato al convegno VIII Forum ProArch, Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14, 15 e 16 tenutosi a Napoli).
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